martedì 22 marzo 2011

Qui est-ce?



BIOGRAFIA

Vive e lavora a Roma da oltre dieci anni. Laureata in Economia Politica presso l’Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano, attualmente riveste il ruolo di project manager presso Invitalia Spa. Ha lavorato su progetti per il Terzo settore, per il MIBAC e per il MISE. Nel 2011 ha conseguito il Master in tecniche di scrittura pubblicitaria presso lo IED di Roma.



FORMAZIONE


1987. Maturità scientifica, Liceo Scientifico Statale E. Fermi, Canosa di Puglia 
1998. Laurea in Economia Politica, Università Commerciale Luigi Bocconi, Milano

1999. Master in Business Administration, Spegea, Teconopolis Bari
2005. Corso di Perfezionamento in Analisi di Bilancio avanzata, SDA Bocconi,Milano

2006. Corso di Perfezionamento in Tecniche di Project Management, ISDA, Roma
2006. Corso avanzato di Business English, Linguarama, Roma

2010. DELF B1, Centro Culturale San Luigi di Francia,Roma
2011. Master in Scrittura Pubblicitaria, IED, Roma


Brigida Anna Maria D’Aulisa



CAMPAGNE STAMPA, TITOLI & Co.


LETTO MORFEUS

Mon premier Truffaut

Autour de "La femme d’à coté"
(F. Truffaut, 1981)

“Ni avec toi, ni sans toi”.

Con queste parole, Madame Jouve cala il sipario sulla tragedia di Bernard e Mathilde, spalancando a colui che guarda, tutto l’abisso della propria anima.

Una vertigine mi colpisce a tradimento, mentre sento sulle labbra il sale di una lacrima, e penso, senza congruenza alcuna, che ho sempre preferito il sapore del sale a quello dello zucchero.

Chi ha amato almeno una volta nella vita conosce quell’abisso, ne è stato contenuto, attratto, respinto, ne ha respirato l’oscuro fascino. Chi è tornato indietro non è mai stato più lo stesso.

Mathilde ritrova il suo antico amante Bernard per uno di quegli scherzi bizzarri del destino che solo un’umanità inconsapevole chiama “casualità”. I due si sono amati con passione ma una violenta separazione li ha poi allontanati. Al primo bacio del loro ritrovarsi, Mathilde sviene. Potere di questo abisso insostenibile, perdita del senso di sée nella passione per l’altro.

Truffaut è abile. Ti conduce con leggerezza e soavità sull’orlo del tuo abisso personale in compagnia della saggia M. Jouve, e quando sei lì, ai confini di te stesso, un terrore primordiale ti spinge a desiderare una fuga senza fine: “Mai Più”, ripeti mentalmente a te stesso.

E’ lei M Jouve, la voce narrante del film. Una “donna eccezionale”. Così la definisce Mathilde, in uno di quei momenti di straordinaria lucidità, che solo la follia di un dolore vissuto profondamente ti può regalare.

Si, M. Jouve è una donna eccezionale: la sua gamba irrimediabilmente zoppa, la sua voce da oracolo, il suo sguardo enigmatico, tutto in lei parla delle offese del tempo, delle sue ferite e delle sue cicatrici. E’ una donna che ha amato, ha perso una parte di sé stessa ed è sopravvissuta. E’ andata oltre. E’ colei che sa e che non giudica, colei che ha compassione, colei che, nonostante tutto, non ha perso la propria dignità.

E’ il primo film di Truffaut che vedo. Credo proprio che sarò costretta ad amarlo e a recuperare il tempo perduto.

Rigiro tra le mani la copertina del DVD. Anno 1981. Lo stesso del Tempo delle Mele, penso. Avevo 12 anni e non sapevo ancora nulla dell’amore e del suo folle demone. Forse lo intuivo, così come ogni essere vivente intuisce il suo destino di morte, ma erano solo vaghi presagi, inquietudini che si dissolvevano nel cielo stellato di una sera d’estate, nelle sue dolci brezze, mentre chiudevo gli occhi cullata dal suono rassicurante della voce di mia madre.

La luce di questo film è grigia e fredda come l’alba di un condannato a morte, colore di una normalità troppo spesso data per scontata e che presto, invece, non sarà più tale. I personaggi si muovono come vittime predestinate all’interno di una scena atopica, quasi teatrale. La vicenda appartiene a tutti noi, a tutti i luoghi e a tutti i tempi. Una storia dunque, senza luogo e senza tempo.

Truffaut è un visionario. Lo si percepisce in ogni elemento della scelta scenografica gravido di simbolismo. Le abitazioni dei due amanti sono poste una di fronte all’altra. Mathilde e Bernard si spiano e si cercano nelle rispettive finestre, in un gioco alternato di luci, ora accese ora spente e di tende sollevate e poi richiuse. L’immaginazione, Dio del desiderio e della passione, si dilata in un crescendo sottile ed insinuante e, proprio per questo, sempre più incontenibile nella sua inevitabile esplosione finale. Ciascuno dei due protagonisti ricrea l’altro attraverso questo desiderio immaginato, costruendo con la materia degli attimi rubati alla fugace apparizione/sparizione dell’altro.

Il campo da tennis con il suo circolo è costantemente sullo sfondo della narrazione, presente in tutti i punti di snodo di quel destino che guida lo sviluppo della vicenda. Il gioco della vita, lo specchio dove ognuno cerca sé stesso contro un sé di cui l’altro ci rimanda l’immagine. In fondo le lotte più crudeli le ingaggiamo con noi stessi, uscendone troppo spesso perdenti.

Quando Bernard e Mathilde si ritrovano inaspettatamente, l’incontro lascia turbati entrambi, soprattutto Bernard che inizialmente cerca la fuga.

Truffaut disegna quasi con tenerezza il momento in cui Mathilde, tormentata ed incerta, propone a Bernard di dimenticare il passato vivendo il presente in amicizia. Dura poco. A dimostrazione del fatto che tra chi si è veramente amato, l’amore non finisce mai, e che la vita è un esattore implacabile. Prima o poi tutti i conti sono pareggiati.

Tutti i frammenti del discorso amoroso di R. Barthes sono ricomposti visivamente da Truffaut nella coerenza temporale della sceneggiatura, ma è l’attesa la figura che viene reiterata ed evocata quasi ossessivamente dai due amanti. “J’attende, j’attende”, sospirano Bernard e Mathilde sulle reciproche labbra. Chi attende delira, colui che ama, attende. E il semplice “j’attende” pronunciato dai due, altro non è che l’eco di un delirio infinito e allucinato.

Fanny Ardant è splendida nel ruolo di Mathilde, la bruna “nefasta”. Il suo corpo scarno è la rivelazione di una passione bruciante, che consuma, che tormenta. La carne è tutta dentro gli occhi e le labbra. Mathilde si fa pura sensualità vestita di voile rosso, una trasparenza che accende il desiderio di Benard e dello spettatore. Un corpo che si intuisce ma che grazie a quel velo viene plasmato e reinventato dall’immaginazione di colui che guarda.

Bernard, invece….

Difficile intuire nel Gerard Depardieu di trenta anni fa il corpulento chef che recita “tengo o core italiano”, in un noto spot pubblicitario dei nostri giorni.

Bernard ha l’aria bambochant, come direbbe Maupassant, e forse proprio per questo riesce a giocare con la follia della passione senza mai esserne completamente travolto. Solo in una circostanza, alla notizia della partenza di Mathilde e del marito Philippe per una vacanza romantica, per un accesso di violenta gelosia, viene travolto da sé stesso.

Il destino si serve sempre del suo messaggero inconsapevole per scatenare l’inferno.

Bernard è colui che ha abbandonato Mathilde fuggendo dai pericoli della passione ed è riuscito a ricostituire un equilibrio con una donna molto più giovane, dolce e materna, Arlette, la madre di suo figlio Thomas. Bernard è costantemente combattuto tra il desiderio per questa donna riemersa da un passato mai dimenticato (“elle est nefaste, nefaste, nefaste….”, ripete disperatamente ad Arlette, implorandone il perdono dopo la rivelazione del tradimento) e l’amore per sua moglie.

Mathilde ha sofferto molto, troppo, per quella passione violenta del passato finita brutalmente.

”Ho sposato il primo uomo che mi ha trattato gentilmente…tu mi hai fatto così male…”, questo lei confessa a Bernard nell’hotel ospite dei loro incontri clandestini.

“Che cosa cercavi Mathilde?....perchè volevi un amante?” chiede Philippe, suo marito. Più tardi, ricoverata in clinica a causa di un collasso nervoso per questo amore impossibile, lei rivela allo psicologo che cerca di curare la sua nevrosi depressiva: “L’amo, l’amo perché lui ha qualcosa che io voglio disperatamente”.

Mathilde è il personaggio più tragico tra i quattro protagonisti. E’ l’unica che ha perso totalmente il senso di sé nell’onda della passione, consegnando la propria identità a Bernard senza riuscire più a recuperarla.

Quando Mathilde entra in casa di Bernard ed Arlette, durante la loro assenza, lei scivola come un ombra in tutti gli spazi della casa facendosi accompagnare dal piccolo Thomas, e con lo sguardo ruba gli attimi di una quotidianità familiare e di una vita che vorrebbe per sé ma che sa di non poter fare sua.

Il senso di perdita di Mathilde è sempre più potente e si riflette anche nel suo lavoro di disegnatrice. Il bimbo dei fumetti cui sta lavorando è bruno così come biondo è Thomas. I colori del disegno sono violenti, le immagini cupe e drammatiche. Mathilde vede progressivamente dissolversi i contorni della sua identità.. Vivere nel vuoto di sé è impossibile e il tenue filo del suo equilibrio emotivo si spezza inesorabilmente.

Per recuperare il senso perduto del proprio essere, a Mathilde non resta che un’unica drammatica scelta. Come l’inquietante protagonista di un film di Hitchcock, aspetta Bernard nella casa da cui tante volte lo ha spiato, ormai spoglia per il recente trasloco. Lo aspetta sapendo che lui verrà. ”Elle attende”….e lui arriva. La scena d’amore sul nudo pavimento è una delle visioni più sacre che possa offrire la storia del cinema. Desiderio allo stato puro, la dissoluzione totale di due anime e la morte definitiva di due corpi in congiungimento.

Non c’è rinascita né recupero di sé per i due amanti. ”Ni avec toi, ni sans toi”.

Non c’è trascendenza.

L’epilogo, raccontato dal cronista con lo stile freddo e impersonale del rapporto di polizia, il linguaggio della realtà, riflette la svalutazione che il mondo moderno attribuisce all’amore – passione. “Di esso o non se ne parla affatto o lo si considera alla stregua di una malattia di cui bisogna guarire”, come dice Barthes, senza che gli venga conferito alcun potere di arricchimento.

I sopravvissuti, M Jouve, Philippe e Arlette, quest’ultima incinta nuovamente di Bernard, sono loro quelli che hanno amato veramente. Il loro amore lo hanno riversato sull’altro nell’accettazione completa di limiti e contraddizioni, e non sulla ricerca di sé. Loro non hanno mai perso il contatto con la realtà.

“La vita ha bisogno di immaginazione per poter continuare”, dice lo psicologo a Mathilde.

E’ vero. La vita non te la insegna nessuno e ogni amante che ti annienta diventa la madre che poi ti rimette al mondo. E’ questo il potere di arricchimento di cui parla Barthes. L’amore – passione è l’opportunità di trascendersi, di reinventarsi, di rinascere ogni volta, di amare ancora e di essere restituiti a sé stessi con un’identità maggiormente consapevole.

Vivere l’amore è, e resta in ogni caso, un rischio per la propria identità, ma senza di esso l’umanità non avrebbe la sua “chance della bonheur” e l’energia per reinventare una realtà che troppo spesso non ha più nulla da dire.

Mentre concludo queste mie riflessioni mi tornano alla mente i versi di una canzone di una band degli anni 80’, i Bow Wow Wow, intitolata Fools rush in :

“Fools rush in where wise men never go/But wise men never fall in love/So how are they to know/When we met I felt my life begin/So open up your heart and let this fool rush in…”.



LA FABBRICA DEI SOGNI.


ORCHESTRA FILARMONICA DI BOLOGNA


IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI.

PARLIAMO LA LINGUA PIU' BELLA DEL MONDO.

E' TUTTA UN'ALTRA MUSICA.

WWF


E' ORA DI SPORCARSI LE MANI. VOTA UN FUTURO PULITO.





60 KM/h, CON ZERO LITRI.

DISTENDIAMO IL CLIMA, FAI PACE CON LA TERRA.

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DIMMI DOVE VIVI, TI DIRO' CHI SEI.

SENZA DI TE QUESTA TERRA NON SARA' PIU' LA STESSA.

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SE IL SOLE NON RIPOSA, NON SPRECHIAMO LE SUE ENERGIE.

RINNOVIAMO LE ENERGIE PER NON BRUCIARCI IL FUTURO.

REGIONE TOSCANA - Turismo in Toscana


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sabato 19 marzo 2011

Campagna sociale per la prevenzione dell'obesità infantile.

Campagna Sociale
Script Film 30”
Prevenzione obesità infantile

Musica sottofondo. Il Valzer dei Fiori, Tchaikovsky

Esterno. Alba di un nuovo giorno.

All’orizzonte il sole sta sorgendo lentamente. Contro di esso si staglia, gigantesco e minaccioso un monolito scuro.
L’inquadratura riprende dal basso lo strano oggetto perfettamente squadrato, a sottolinearne l’altezza vertiginosa. Il sole continua lentamente a sorgere. La musica in sottofondo cresce.
L’inquadratura si sposta verso l’alto e all’intensificarsi della luce del giorno vediamo che l’immenso monolito si trova al centro di una discarica di rifiuti. Il monolito è composto di rifiuti.
La discarica ha una forma circolare e leggermente concava. Improvvisamente sul perimetro circolare della discarica, appaiono centinaia di bambini con i loro genitori che corrono per convergere verso il centro, dove si trova il monolito. Tutta la scena si svolge al rallentatore.
Durante la corsa alcuni genitori si fermano per raccogliere dei rifiuti che porgono ai loro bambini per farglieli mangiare.
La folle corsa verso il monolito continua e quando tutti hanno raggiunto il vertiginoso grattacielo di spazzatura, tutti, genitori e bambini cominciano a prendere i rifiuti di cui e composto e a divorarli.
Il monolito non regge all’assalto dei folli divoratori e crolla.
Lo strano grattacielo crolla al rallentatore, travolgendo tutti mentre la musica è in crescendo. L’inquadratura si sposta verso l’alto mostrando in panoramica l’immenso cumulo di spazzatura con i corpi semi sommersi dei bambini e degli adulti che continuano il loro pasto allucinante.
La musica s’interrompe e l’ultima scena resta congelata in un fermo immagine.

SVO. Con i rifiuti non si cresce. Nutriamo bene i nostri figli.

Claim. La felicità ama il buon cibo.

Bama TRYPLA - Pattumiera per la raccolta differenziata


L'UNICA DIFFERENZA CHE CONTA.

venerdì 18 marzo 2011

ROBERTS



ROBERTS

Film 30”

Borotalco

Giorno. Interno aeroporto internazionale.

La musica in sottofondo accompagna le scene d'azione creando un elevato livello di tensione.

Un poliziotto corre dietro il suo cane (un pastore tedesco) che tiene per il guinzaglio. Il cane ha fiutato una pista e dribblando tra la moltitudine di passeggeri all’interno dell’aeroporto, trascina il suo padrone fino alla porta che dà accesso alla toilette femminile.

Il cane fa irruzione nei locali che ospitano le toilettes, trascinandosi dietro il poliziotto. Allo spalancarsi della porta vediamo inquadrata una donna di spalle. E’ china, intenta a fare qualcosa con un barattolo di plastica bianco ma lo spettatore non riesce a vedere esattamente cosa stia facendo.

La donna si gira di scatto sentendo il cane entrare e a causa del movimento improvviso, il barattolo le sfugge di mano e compie una parabola in aria.

La scena ora si svolge al rallentatore. Il barattolo è sospeso in aria e mentre comincia la parabola discendente della caduta, il cane sfugge al guinzaglio del poliziotto e spicca un balzo per afferrare il barattolo.

Il cane riesce a impadronirsi del barattolo e una volta preso saldamente tra le fauci lo porta scodinzolando al poliziotto.

Il poliziotto prende il barattolo, lo apre e annusandolo scuote la testa guardando la donna sempre più spaventata.

Il poliziotto prende il suo walky talky e chiama qualcuno. Immediatamente arriva una hostess di terra con un barattolo di BOROTALCO ROBERTS che consegna alla donna che ora sorride tranquillizzata. La donna prende il barattolo e ritorna a completare quello che stava facendo prima di essere interrotta e cioè cambiare il pannolino al suo bimbo, non prima però di averlo cosparso di Borotalco Roberts.

PP del bimbo che sorride felice.

Il poliziotto rimette il guinzaglio al suo cane ed esce dalla toilette buttandosi alle spalle l’anonimo barattolo che finisce in un contenitore della spazzatura in un canestro perfetto.

Inquadratura del prodotto e claim.

Claim. Se non è Roberts non è Borotalco.


Campagna Sociale



Campagna Sociale

Film 30”

Sensibilizzazione problema droga


Esterno sera.

Siamo in un grande parco divertimenti pieno di luci e di giostre, affollato di gente.

Inquadratura di un grande carosello che si muove girando al ritmo di una musica che ricorda un vecchio carillon.

Sulla giostra ci sono dei ragazzi e delle ragazze. Li vediamo sorridere e divertirsi ma si sente solo la musica del carillon.

Tra le persone sulla giostra c’è uno strano individuo seduto in sella a uno dei cavalli del carosello. E’ un uomo giovane ma la sua è una bellezza inquietante.

PP sullo sguardo malefico dell’uomo che comincia sorridere.

Contemporaneamente alla risata dell’uomo cominciano a manifestarsi due strani fenomeni. La giostra comincia a girare sempre più vorticosamente e via via che il sorriso dello strano uomo comincia a trasformarsi in risata diabolica e infine in un ghigno mostruoso, una strana neve comincia a scendere sul carosello.

La musica accelera al ritmo del vorticoso girare della giostra.

L’inquadratura si allontana fino a riprendere in panoramica dall’alto il carosello che comincia a coprirsi della strana neve, poi rallenta il suo vorticoso girare e infine si ferma. Anche la musica comincia a rallentare e infine cessa.

Le luci si spengono e tutto è buio. Ascoltiamo solo l’eco della diabolica risata dell’uomo.

Claim. Chi ti droga ti spegne.



BMW


BMW

Film 30”

Mini

Esterno giorno.

Inquadratura di una villetta. Vediamo una donna di spalle che sta suonando il campanello della porta d’ingresso nervosamente.

La porta tarda ad aprirsi e la donna insiste sempre più nervosa.

Finalmente la porta si apre e viene inquadrata un’altra donna in negligé con i capelli in disordine che guarda sbigottita la nostra protagonista.

La protagonista scosta bruscamente la ragazza seminuda e marcia decisa all’interno dell’abitazione alla ricerca della camera da letto che raggiunge quasi subito dopo aver controllato le altre stanze della casa, inseguita dall’altra donna che cerca di fermarla.

La protagonista entra nella camera da letto dove un uomo è seduto al centro del letto. E’a torso nudo, ha i capelli scompigliati e quando vede la donna entrare sbarra gli occhi preso da evidente sconcerto. La protagonista raggiunge il letto e avvicinando il suo volto a quello di lui gli alita in faccia:

VF. Non farlo mai più.(Il tono è duro, non ammette repliche)

Dopo aver pronunciato queste parole la protagonista allunga una mano sul comodino a fianco del letto per afferrare un mazzo di chiavi. Esce soddisfatta dall’abitazione e con le chiavi apre la portiera di una mini parcheggiata vicino l’abitazione. Entra in auto, mette in moto e parte sgommando.

Inquadratura dell’auto e claim.

Claim. Non desiderare la MINI d’altri.

BOMPIANI




BOMPIANI

Film 30”

Invito alla lettura

Notte.

Interno camera da letto. La stanza è illuminata solo da uno dei due abajour sui due comodini posti ai lati del letto.

Una donna finge di dormire stesa su un fianco. L’abajour dalla sua parte è spento.

Inquadratura della porta del bagno adiacente la camera da letto.

Ne esce un uomo a torso nudo con indosso solo i pantaloni del pigiama. L’uomo si dirige sbadigliando verso il letto e sedendosi per coricarsi viene incuriosito da un libro posato sul comodino dal suo lato di letto. Comincia a sfogliarlo e sempre più incuriosito comincia la lettura mettendosi in posizione comoda nel letto.

PP sul viso della donna che, non vista dall’uomo poiché gli dà le spalle, sorride soddisfatta.

Dissolvenza.

Giorno. Interno, stessa camera da letto.

Inquadratura del grande letto matrimoniale dove ci sono tre persone con le spalle poggiate alla testiera. La donna è al centro del letto, le sue braccia sono allargate ad abbracciare i due uomini perfettamente identici al nostro protagonista, che sono seduti rispettivamente alla sua destra e alla sua sinistra.

PP sul viso della donna che strizza l’occhio in segno d’intesa.

Inquadratura del libro e claim

Claim. Un uomo che legge ne vale due.



mercoledì 16 marzo 2011

RENAULT

RENAULT
Radio 30"
GAMMA ECO 2

Musica sottofondo. Fever, E. Presley

VM. (sognante) Fantastica, sensuale, bellissima. E che curve. Ma quanto mi costi?
VF (sensualissima). Beh, a parte le emissioni di CO2, il buco dell’ozono, l’effetto serra e lo scioglimento dei ghiacciai, una sciocchezza tesoro.

La musica sfuma e parte lo speaker.

SPK. Non lasciarti tentare da facili promesse. Le emissioni di CO2 hanno un costo che paghi anche tu. La nuova generazione di motori Eco 2 Renault, a bassa emissione di CO2, rispetta l’ambiente garantendoti le prestazioni eccezionali di sempre.

Claim. Renault, la vera bellezza non scende a compromessi.

BENEFIBRA FIBER DRINK

Benefibra
Radio 30”
Benefibra Fiber Drink - Confidenze


Mattina di giugno. Sedute nel dehors di un bar, due amiche sono in vena di confidenze.

SFX. Rumori di un bar all’aperto.

VF1.(tono confidenziale)

Allora com’è? Voglio sapere tutto.

VF2.(tono sussurrato ma entusiasta)

Mmmm, che fibra. Così delicato e attento ai miei bisogni. L’unico che sa darmi il giusto equilibrio. Un vero complice che non mi delude mai. E poi, si presenta bene.(risatina d’intesa)

VF1.(tono curioso)

Come hai detto che si chiama?

VF1.(tono assertivo)

Benefibra Fiber Drink. Uno al giorno e già dopo quattro settimane puoi dire addio al tuo intestino irritabile. Così ritrovi il giusto ritmo per essere sempre in forma.

Miss Benefibra. Benefibra Fiber Drink è un integratore alimentare clinicamente testato dall’AIGO.

Payoff. Un gesto d’amore per il tuo intestino irritabile.

Feltrinelli


FELTRINELLI

Radio 30”

Prova un E-BOOK FELTRINELLI.

VM. Vide delle linee finissime/ ai (esclamazione di dolore)/ tutto intorno all’anello/ aiai/ linee di fuoco formare le lettere di un flusso di parole./ aargh/ Brillavano luminose e incandescenti eppur remote/ devo resistere/ come scolpite in abissali profondità.

SFX. Tonfo di un oggetto che cade a terra pesantemente.

SPK. Leggere ti pesa? Prova un e-book Feltrinelli e non rinunciare mai più al piacere della lettura. I libri hanno cambiato forma, non l’anima. Perché i libri hanno un’anima e quella non pesa.

Claim. E-book Feltrinelli. Solo l’anima dei libri.

MIBAC


Mibac

Radio 30”

Invito alla lettura


Musica (sottofondo). Put your head on my shoulder, Paul Anka

VM. Mmmm, è fantastico ballare con te. Quando sei qui tra le mie braccia mi sembra di conoscerti da sempre..(piccola pausa) eppure..

La musica si interrompe di colpo e il nostro protagonista con voce disperata e dal tono tragicomico dice:

VM. Eppure non ho capito niente di te.

VF.(tono ironico canzonatorio) Perché non hai letto “L’amore ai tempi del colera”.

SPK. Leggere ti aiuta a capire gli altri e a scoprire cose di te stesso che forse ignoravi ma erano sempre state lì nel tuo cuore. Perché…

Claim. Nessuno ti conosce meglio di un libro.

Fuoristrada SUBARU.


Musica (sottofondo). Changing of the guards, Bob Dylan. VO (si alternano spk diversi per ogni frase).


Fuori porta

Fuori onda

Fuori concorso

Fuori le mura

Fuori orario

Fuori contesto

Fuori dalle righe

Fuori di qui

Fuori dal coro

Fuori dai piedi

Fuori stagione

Fuori serie


Fuori tutti! Pausa Spk. Fuori strada sempre, fuori controllo mai. CLAIM. Subaru Forester. Lasciatevi alle spalle i luoghi comuni.


HEINEKEN


HEINEKEN

Radio 30”

Birra Heineken - Are you still with us?

VM1 (Persichetti). Il direttore creativo è diventato insopportabile. Un vero tiranno, sempre nervoso, offensivo e meschino. Non gli va più bene nulla.

VM2 (collega). Si è vero, non possiamo più fare finta di niente. Non abbasseremo la testa un’altra volta. Dobbiamo reagire.

Il capo arriva all’improvviso.

VM3 (Direttore Creativo). Signori, domani sono a Parigi per un meeting importantissimo. Persichetti! Vieni con me?

VM1 (esitante). Direttore, volevo dirle che…..Sarebbe un onore (tono untuoso). Grazie, grazie, grazie.

Claim. Heineken. Are you still with us?

SAVE THE CHILDREN

SAVE THE CHILDREN
Radio 30"
Campagna raccolta fondi


SPK. Quante volte hai comprato un biglietto della lotteria? Quante volte hai vinto? Forse tante o forse nessuna. Oggi con un sms a Save the Children hai la possibilità di giocare un biglietto che vince sempre. Perché per un bambino che ha fame due euro valgono quanto un jackpot.
Anzi di più. Valgono una vita.

Claim. Bastano 2€ per salvare un bambino dalla fame. Manda un sms a Save the Children.

OIL OF OLAZ

Oil of Olaz
Radio 30"
REGENERIST, contro i sette segni del tempo.

SFX. Ascoltiamo la risata diabolica di un uomo.
SFX. Una donna piagnucola terrorizzata mentre l’uomo comincia a parlarle con tono accusatorio.

(Il mood della conversazione è comico, ricorda i dialoghi Vianello – Mondaini)

VM. Smettila di piangere. Io non ho pietà per nessuno. Mi hai sempre sottovalutato e guardati in faccia ora.
Ti ho lasciato tutti e sette i miei segni.

Altra terribile risata diabolica.
La donna lancia un urlo di terrore e chiama a gran voce:

VF. Regenerist, Regenerist. Ti prego salvami.

Ascoltiamo il galoppo di un cavallo e un uomo gridare:

VM1. Eccomi mia diletta, io ti salverò.

Ascoltiamo il cavallo nitrire e poi un tonfo. L’uomo cadendo da cavallo comincia a lamentarsi goffamente.

VM2. Stooop. Smettete di girare. Ma chi è questo? Regenerist non era una crema?

Claim. Regenerist, l’unico contro i sette segni del tempo.

ALITALIA

Alitalia
Radio 30"
Campagna per la festa della mamma


SPK. Si narra che un giorno il re degli dei e degli uomini, il possente Zeus, liberò due maestose aquile affinché volassero su tutta la terra per trovare l’ombelico del mondo.
Come quelle grandi aquile, Alitalia ha dedicato a tutti voi un volo speciale per la festa della mamma.
Per ritornare là dove tutto ebbe inizio e non dimenticare mai chi sei e chi ti ama.

Claim. Alitalia. Vola alle origini.

Sniff. Il fazzoletto che

Sniff
Radio 30"


Musica in sottofondo : “That's what friends are for”, versione strumentale.

VM. Mi strapazzi con le tue ansie, mi sconvolgi con i tuoi starnuti, mi travolgi con i tuoi pianti e i tuoi sorrisi. Le tue goffaggini mi imbarazzano, un altro al posto mio avrebbe ceduto da tempo ma io lo so come sei veramente. Per questo sarò sempre con te, pronto a difenderti da ogni imprevisto, come al solito.

SPK. Sniff, ti ama così come sei.

BRAUN MINIPIMER


CHE TI FRULLA IN TESTA?

OGNI DESIDERIO E' SERVITO.

COOP Linea 4- 10 - Prevenzione obesità infantile

QUANTO PESA IL FUTURO DI TUO FIGLIO?

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TUTTO SOTTO CONTROLLO.

ROSSETTO INCAROSE


LA VERA BELLEZZA E' NEL CUORE.

martedì 15 marzo 2011

Hatù


Hatù
Film 30”
Condoms – Chances

Tutto il film è in bianco e nero.
Esterno Giorno. Stazione Ferroviaria Affollata.
Musica in sottofondo “Un homme et une femme”.

Lei guarda l’orologio. E’ in ritardo e comincia a correre lungo il binario. All’improvviso correndo si scontra con un uomo bellissimo. Si guardano intensamente e lei resta folgorata.
Lui fissandola sensualmente le chiede:

VM. Hatù?

Silenzio imbarazzato di lei, che fruga disperatamente in borsa senza trovarci nulla. Lui le fa l’occhiolino e sale in carrozza mentre lei resta imbambolata a fissare il treno che corre via.

Claim. Hatù. Una chance in più.


mercoledì 2 marzo 2011

CAMPAGNA UNICEF


Copy Strategy - UNICEF

Target.

Generalizzato.

Promise.

Realizzare il principio di equità nei confronti dell’infanzia e dell’adolescenza con le risorse raccolte tra i sostenitori dell’UNICEF.

Reason Why.

L’Unicef è l’unica organizzazione mondiale in grado di raggiungere capillarmente sul territorio i più poveri tra i poveri grazie all’esperienza e alle competenze accumulate nella mobilitazione di risorse per garantire migliori opportunità di vita per bambini e ragazzi.

Il payoff “Uguali di…” ha lo scopo di identificare l’UNICEF con un grande sogno che è quello di realizzare il principio di equità. Un sogno che non si limita a essere tale ma che viene costruito con volontà, passione, determinazione, affinché per un povero, un tozzo di pane non debba mai valere il prezzo della libertà.

Supporting Evidence.

La campagna elaborata si basa su un assunto fondamentale. La povertà priva l’essere umano della sua dignità, della capacità di effettuare delle scelte per il proprio futuro e soprattutto della libertà. I bambini poveri non hanno alcuna opportunità di potersi costruire un futuro migliore. Non ci sono sogni, non ci sono speranze. Nessun diritto. Sfamare chi muore di fame è il primo passo che riguarda il presente. Il futuro ha bisogno di progetti che permettano a chi è povero di potersi sfamare da solo. La strategia di comunicazione dimostra che la povertà toglie libertà non solo ai poveri tra i poveri ma a tutto il mondo.

La realizzazione di un sogno è la massima espressione della libertà degli essere umani perché un uomo è il suo sogno. Se tutti i bambini sono uguali quando sognano, allora devono poter avere le stesse opportunità di costruire i loro sogni, coerentemente con il principio di equità che l’UNICEF intende perseguire.

Tone.

Appassionato e coinvolgente.

Consumer Response.

Coinvolgere i destinatari della comunicazione nella realizzazione del sogno UNICEF, perché tutti possano identificarsi nella condivisione di un valore importante come quello della libertà. L’obiettivo della sensibilizzazione è raccogliere e mobilitare risorse.

Unicef - Script Radio

Musica in sottofondo.I Sogni Son Desideri (solo strumentale)


VM (adulto). Il prossimoooooooo! Vieni avanti e dimmi qual è il tuo sogno. – La voce dell’uomo è dura, roca e incute timore.


Bambina. Ciao… - La voce della bimba è timida e impaurita.


VM (adulto). Sentiamo qual è il tuo sogno?


Bambina. Io vorrei studiare così un giorno potrò regalare una casa alla mia famiglia...


VM(adulto). Ahhh, interessante. Vediamo, per questo sogno posso darti un bel tozzo di pane, prendilo e sparisci. Un altroooooooooo.(La voce dell’uomo sfuma e attacca lo speaker)





SPK. I bambini hanno sogni diversi. Ma quanti di loro possono realizzarli? Fame, povertà, malattie uccidono i sogni dei bambini. L’Unicef ha un suo grande sogno. Combattere fame e povertà per rendere tutti i bambini liberi di scegliersi un futuro migliore. Perché quando i bambini sognano sono tutti uguali.




Claim. Liberi dalla fame, uguali di sognare.



Unicef - Script Film




Musica in sottofondo. I Sogni son Desideri (versione strumentale)



Notte.



Vediamo un enorme orco (un omaccione brutto, sporco e con uno sguardo diabolico sul viso) entrare di soppiatto in un enorme dormitorio pubblico di bambini poveri.



I bambini sono tutti ammassati su poveri pagliericci. Pochi stracci li ricoprono. Tutti i bambini stringono qualcosa in una delle mani mentre sono profondamente addormentati. E’ una piccolo frutto. L’orco striscia tra i bambini silenziosamente e ruba tutti i frutti mettendoli in un sacco sporco e logoro.



Soddisfatto per il furto esce dal dormitorio e si incammina verso casa. L’orco procede con il suo sacco in spalla lungo strade deserte, polverose e sporche. Attraversa un villaggio di baracche e catapecchie fino a quando non raggiunge una zona completamente deserta dove c’è un cartello montato su un palo.


Sopra il cartello c’è scritto MR. POVERTY.


Proprio sotto il cartello c’è una enorme botola. L’orco la spalanca e comincia a scendere una scala sotterranea che lo porta in fondo alle viscere della terra dove si trova la sua dimora.


Vediamo l’orco entrare in una grande cucina e versare il contenuto del sacco in una gigantesca scodella. L’orco si accomoda a capotavola e comincia a mangiare i frutti sputando per terra i semi. Quando l’orco finisce di mangiare si allunga con le gambe sul tavolo e incrociando le mani sul ventre gonfio sospira di soddisfazione e socchiude gli occhi.



PP. Semi sputati che si sono raccolti in un mucchio per terra.



SPK. La povertà divora i sogni dei bambini. Ma i sogni non muoiono mai completamente perché dentro di essi vi è il seme della libertà. Condividi il sogno dell’UNICEF e aiutaci a fare rinascere i sogni di chi li ha perduti.



CLAIM. Nutrire i sogni ti fa ricco.



Scopri come sostenere l’UNICEF visitando il sito http://www.unicef.it/.